SPID permette ai cittadini di accedere ai servizi online delle Pubbliche Amministrazioni e dei soggetti privati con un'unica Identità Digitale.
SPID è il Sistema Pubblico di Identità Digitale che garantisce a tutti i cittadini e le imprese un accesso unico, sicuro e protetto ai servizi digitali della Pubblica Amministrazione e dei soggetti privati aderenti.
Si informa che è stata pubblicata, nella sezione Documentazione in Circolari e deliberazioni, la “Determinazione AgID n. 71/2022 - Nuovi schemi di convenzione per l’adesione al sistema pubblico dell’identità digitale” ed i relativi Allegati:
- “Schema Convenzione per l'adesione allo SPID del Gestore dell'Identità Digitale (IdP)”.
- “Schema Convenzione per l'adesione allo SPID dei Fornitori privati e Aggregatori di Fornitori di servizi privati”.
Come si ottiene SPID
L’identità SPID è rilasciata dai Gestori di Identità Digitale (Identity Provider - IdP), soggetti privati accreditati da AgID che, nel rispetto delle regole emesse dall’Agenzia, forniscono le identità digitali e gestiscono l’autenticazione degli utenti. Puoi richiedere l’identità SPID al gestore che preferisci e che più si adatta alle tue esigenze. Il gestore, dopo aver verificato i tuoi dati, emette l’identità digitale, rilasciando le credenziali.
Il gestore cui ti rivolgerai ti chiederà, oltre ad un documento di identità valido, anche la tessera sanitaria o, qualora non ne avessi diritto, il tesserino del codice fiscale. Può sembrarti sia una strana richiesta, ma non è così. Tali tesserini non servono per conoscere il tuo codice fiscale (può essere calcolato, è presente nella carta di identità elettronica), ma costituiscono uno degli elementi per contrastare il furto di identità. Il gestore, infatti, controllerà se quello specifico tesserino corrisponde effettivamente a quella specifica persona.
Può sembrare un'inutile complicazione, ma non è così, aiuta a proteggerci da furti di identità.
L'identità digitale SPID ai cittadini è gratuita
Nel novembre 2019 tutti i Gestori di Identità Digitale si sono impegnati a fornire per sempre le credenziali SPID di livello 1 e 2 ai cittadini gratuitamente.
L'identità digitale SPID per uso professionale
Alla data del 21 agosto 2021 i Gestori di Identità Digitale che forniscono l'identità digitale SPID per uso professionale sono:
- InfoCert (identità digitale uso professionale della persona fisica)
- Lepida
- Namirial (identità digitale uso professionale della persona fisica)
- Poste Italiane (ididentità digitale uso professionale della persona fisica)
- Register
SPID e la firma digitale
La firma digitale può essere ottenuta anche utilizzando lo SPID come sistema di riconoscimento.
I servizi prevedono l'accesso con credenziali SPID di livello 2, in questo modo il cittadino ha la possibilità di dimostrare con certezza la sua l'identità e ottenere la firma digitale.
La diffusione e l'utilizzo effettivo dello SPID
Il numero di identità SPID rilasciate è consultabile sul sito Avanzamento trasformazione digitale
Di seguito la media settimanale delle identità rilasciate:
- nei primi 5 mesi 2020 circa 76 mila identità;
- nei successivi 7 mesi 2020 circa 262 mila identità;
- nel 12 mesi 2021 circa 198 mila identità;
- nel mese di gennaio 2022 circa 196 mila identità;
- nel mese di febbraio 2022 circa 155 mila identità;
- nel mese di marzo 2022 circa 143 mila identità;
- nel mese di aprile 2022 circa 117 mila identità;
- nel mese di maggio 2022 circa 130 mila identità;
- nel mese di giugno 2022 circa 103 mila identità;
Lo SPID è stato utilizzato per effettuare accessi a servizi in rete:
- nel 2019: oltre 55 milioni di volte;
- nel 2020: 143.872.687 volte;
- nel 2021: 571.238.162 volte;
- nel mese di gennaio 2022: 95.241.068 volte;
- nel mese di febbraio 2022: 76.885.336 volte;
- nel mese di marzo 2022: 85.444.236 volte;
- nel mese di aprile 2022: 76.306.684 volte;
- nel mese di maggio 2022: 91.815.158 volte;
- nel mese di giugno 2022: 85.070.028 volte.
Open Data SPID
I set di dati SPID sono pubblicati alla URL: https://www.spid.gov.it/open-data-spid/
Come diventare fornitore di servizi Pubblici o Privati
Tutte le pubbliche amministrazioni devono rendere i propri servizi online accessibili tramite SPID per favorire e semplificare l'utilizzo dei servizi digitali da parte di tutti i cittadini. Anche i privati possono rendere i propri servizi online accessibili tramite SPID, al fine di favorire e semplificare l’utilizzo dei propri servizi digitali.
Diventa fornitore di servizi pubblici o privati
Quali servizi per i cittadini
Amministrazioni che consentono l’accesso ai propri servizi con SPID
Monitoraggio Sistema Pubblico di Identità Digitale
Consulta il sito dedicato a SPID
I progressi del sistema SPID
Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale n. 26 del 01 febbraio 2020, entrano in vigore la determinazione n.138 del 5 novembre 2019 e la determinazione n. 344 del 21 novembre 2019, con le quali sono state adottate le Linee guida per il rilascio dell'identità digitale uso professionale e le Linee guida R.A.O. pubblico, emanate ai sensi dell'art. 71 comma 1 del CAD.
SPID nell'Unione Europea
A seguito del completamento della procedura di notifica dello SPID, ultimato dall'Agenzia con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea (GUUE C318 e GUUE C344 del 2018), a decorrere dal 10 settembre 2019 l'identità digitale SPID potrà essere usata per l'accesso ai servizi in rete di tutte le pubbliche amministrazioni dell'Unione. Questo diritto, introdotto dal regolamento eIDAS, potrà essere anticipato dagli Stati membri che potranno decidere se consentire l'accesso anche ai propri servizi che prevedono l'uso di credenziali di livello 1. Per l'accesso a servizi che prevedono l'uso di credenziali di livello 2 e 3, è prevista l'obbligatorietà di consentire l'accesso con le credenziali SPID di pari livello.
Gli obblighi derivanti dalla normativa dell’Unione europea
Tutte le pubbliche amministrazioni che rendono accessibili i propri servizi online con credenziali SPID di livello 2 o 3 (come anche attraverso la carta di identità elettronica), hanno l’obbligo di rendere accessibili detti servizi anche con gli strumenti di autenticazione notificati dagli altri Stati membri. Non rispettare tale obbligo, implica esporsi a una procedura di infrazione per violazione dell’articolo 6 del regolamento eIDAS (n.910/2014).
Al fine di ottemperare a detto obbligo, si deve seguire la procedura pubblicata sul sito dedicato al nodo eIDAS nazionale.
La Commissione europea pubblica periodicamente nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione l'elenco degli strumenti di autenticazione notificati dagli altri Stati membri. Tali Gazzette Ufficiali sono disponibili nella sezione del sito dedicata a eIDAS, sotto "Documentazione/Allegati".