Così abbiamo coinvolto le piccole software house nello sviluppo di prodotti open source

Troppo spesso le piccole aziende e le startup sono escluse dal processo di innovazione digitale dei servizi pubblici. Ecco come le abbiamo rese protagoniste dei nostri progetti open source, grazie a Developers Italia

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Due anni fa annunciavamo la nascita di Developers Italia, la community di sviluppatori dei servizi pubblici digitali italiani. Oggi Developers Italia è un punto di riferimento del quale si fatica a immaginare l’assenza: circa 900 utenti attivi si confrontano ogni settimana nel forum e nei canali chat (mentre circa 14mila utenti unici leggono il forum ogni settimana), e tanti altri consultano la documentazione raccolta in Docs Italia e utilizzano i progetti open source ospitati in github.com/italia.

Abbiamo seguito quotidianamente la community, incontrato gli sviluppatori di persona, raccolto il feedback delle Pubbliche Amministrazioni e dei cittadini, e soprattutto abbiamo cercato di favorire l’incontro di tutte le loro diverse esigenze in un‘unica “casa digitale”, che favorisse la collaborazione. Oggi possiamo affermare che di tutto questo c’era una forte necessità e che la visione iniziale era corretta.

Piccole aziende per la trasformazione digitale

Hack.developers, il grande hackathon tenutosi nell’ottobre 2017, ha chiamato a raccolta il primo nucleo di sviluppatori, molti dei quali nelle settimane successive sono diventati maintainer dei progetti ospitati su github.com/italia. Da quel momento molte Pubbliche Amministrazioni e i loro fornitori hanno iniziato a unirsi, decidendo di rilasciare altro codice sorgente.

Tra i nostri obiettivi iniziali c’era inoltre quello di portare a bordo anche il mondo delle piccole aziende e delle startup, troppo spesso lasciate fuori dai processi di aggiudicazione dei servizi informatici pubblici. In questa fase storica, gran parte dell’innovazione digitale viene diffusa proprio dalle piccole aziende, perché lavorano con tecnologie fresche, aggiornate, spesso basate su framework open source: la pagina web che state guardando in questo momento, così come la quasi totalità dei siti web che avete consultato oggi, si basa su librerie, framework e altri componenti nati proprio in questo modo.

Per questo, per innalzare la qualità del software pubblico, abbiamo sempre creduto che fosse necessario attingere anche da questa fascia di piccole imprese, un imprescindibile complemento rispetto alle grandi aziende che già lavorano con la Pubblica Amministrazione per gli appalti maggiori.

Gare pubbliche per progetti open source

Con questa precisa visione nel 2018 abbiamo lanciato delle gare d’appalto finalizzate ad acquisire aziende in grado di erogare un servizio nuovo nel mondo della Pubblica Amministrazione, ovvero la contribuzione a progetti open source. Non si tratta solo di sviluppare software, ma anche di innescare meccanismi di collaborazione e quindi:

  • documentare in modo appropriato;
  • reagire agli stimoli esterni di chi interagisce in tempo reale durante lo sviluppo;
  • accettare i contributi da parte di terzi;
  • cercare sinergie con altri progetti open source ragionando in ottica di complementarietà;
  • scrivere test di regressione;
  • predisporre meccanismi di Continuous Integration;
  • usare le “pull request” per rivedere il codice insieme ad altri sviluppatori.

Abbiamo bandito gare distinte per quattro linguaggi di programmazione: Javascript, PHP, Python e Ruby. Le gare si sono svolte sulla piattaforma MEPA, come previsto dalla legge. Abbiamo invitato a partecipare molte aziende selezionate apertamente, con l’aiuto delle stesse community tecnologiche, molte delle quali non avevano mai partecipato a una gara pubblica. Le aziende aggiudicatarie sono state rispettivamente Apuliasoft (Bari), Simevo (Vercelli), Nephila (Firenze) e Cantiere Creativo (Firenze).

Aggiudicate le gare, le aziende vincitrici e i loro sviluppatori si sono ritrovati a Roma per un kick-off informale: lavorare in open source richiede uno spirito di community, anche in un quadro più formale di forniture e gare d’appalto, ed era utile che tutti si vedessero in faccia almeno una volta.

Foto di Campaign Creators su Unsplash

Dopo questo incontro, scaldate le tastiere, è iniziato lo sviluppo.

A ciascuna azienda abbiamo chiesto di nominare un referente che ci affiancasse nella pianificazione settimanale delle attività, mentre seguivamo noi stessi i singoli progetti con revisioni periodiche. La comunicazione tra noi e gli sviluppatori è avvenuta integralmente usando strumenti pubblici, ovvero le issue su GitHub e i canali Slack, in modo che chiunque potesse vedere le nostre interazioni e comprendere la roadmap dei progetti:

la trasparenza sulle attività di sviluppo è fondamentale per attrarre contributi esterni.

Abbiamo intenzione di bandire nuove gare nel 2019, quindi iscrivetevi alla newsletter per ricevere gli aggiornamenti!

Vi raccontiamo in una rapida carrellata i progetti a cui hanno lavorato le aziende che abbiamo coinvolto:

SPID

Un primo filone riguarda SPID: abbiamo realizzato o completato i componenti per l’integrazione di SPID per Ruby on Rails (che include una libreria più a basso livello per Ruby), Sinatra, PHP: tutti costi di sviluppo che le Pubbliche Amministrazioni italiane non dovranno più sostenere nuovamente.

Abbiamo poi realizzato un importantissimo strumento: il nuovo ambiente di test per SPID. Si tratta di un’applicazione Python, facilmente eseguibile anche in locale, via Docker o su un proprio server, che simula un Identity Provider e quindi permette agli sviluppatori di testare e validare le proprie implementazioni accertandosi che siano compatibili con le regole tecniche di SPID. L’ambiente di test fornisce errori diagnostici dettagliati che aiutano a capire facilmente le correzioni da apportare, ed inoltre permette di testare anche le situazioni di anomalia, errore e risposte malformate da parte degli Identity Provider, aumentando così il livello di sicurezza delle implementazioni dei Service Provider.

E infine abbiamo completato lo “smart button, ovvero l’evoluzione del bottone “Entra con SPID” concepita per offrire una migliore user experience e per una più semplice integrazione nei siti dei Service Provider.

Docs Italia

Docs Italia è la piattaforma per la pubblicazione di documentazione tecnica. Sono state realizzate funzionalità che semplificano il flusso di conversione e pubblicazione ed è stata migliorata la fruizione dei contenuti su ogni tipo di dispositivo. È stata infine irrobustita l’infrastruttura, con la realizzazione di script di deploy per ambienti di test e produzione con una migliore gestione dei log.

Publiccode

Il nuovo modello di riuso basato sull’open source delineato dalle Linee Guida entrate in vigore a maggio 2019 si basa su uno standard di metadatazione del software pubblico chiamato publiccode.yml. Con le aziende aggiudicatarie abbiamo realizzato tre componenti fondamentali: l’editor web per la compilazione guidata, il portale di onboarding per le Pubbliche Amministrazioni e un tool per la segnalazione automatica degli errori nei publiccode.yml pubblicati in rete.

Agave

Nel Team Digitale siamo grandi sostenitori dei siti web statici, ovvero realizzati con sistemi di generazione di pagine HTML che permettono il versionamento, maggiore scalabilità e sicurezza. Per incentivarne l’adozione abbiamo realizzato un software open source che aiuta a gestire i contenuti di un sito statico Jekyll usando una semplice interfaccia web. Questo progetto ha preso il nome di Agave ed è a disposizione della community.

pagoPA

Anche per il sistema di pagamento elettronico pagoPA abbiamo realizzato un nuovo componente open source pronto per l’integrazione, per Ruby.

Design

Abbiamo realizzato un toolkit Angular conforme alle Linee guida di design per i servizi web della Pubblica Amministrazione.

Fatturazione elettronica

La fatturazione elettronica è stato uno dei temi più caldi nella community di Developers Italia in questi mesi, nonostante il relativo canale Slack e la sezione nel forum non siano canali di assistenza ufficiali, ma abbiamo pensato di aiutare gli sviluppatori realizzando dei semplici tool che valessero come punto di partenza: una libreria in PHP, un’applicazione di esempio e un sistema d’interscambio di test.

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Blog del Team per la Trasformazione Digitale - Presidenza del Consiglio dei Ministri

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Alessandro Ranellucci

Alessandro Ranellucci

Software engineer, 3D printing pioneer, author of Slic3r.org, speaker. Curator of @MakerFaireRome and open source lead at @teamdigitaleIT & @developersITA

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