Il 2019 anno di svolta per ANPR: l’Italia verso l’anagrafe nazionale
Nei prossimi 12 mesi l’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente potrà raggiungere 45 milioni di cittadini italiani. Un punto di arrivo per un progetto centrale nel percorso di trasformazione digitale, che apre la strada a nuovi scenari per i servizi pubblici
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A volte i numeri riescono a raccontare le cose meglio delle parole. É questo il caso della crescita esponenziale che ha registrato l’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (ANPR) da quando, con la firma del primo accordo con il Ministero dell’Interno nel 2017, il Team Digitale ha assunto il ruolo di responsabile dell’esecuzione del progetto.
All’epoca l’idea di un’anagrafe unica per tutta l’Italia, che viaggiasse su binari digitali e non in faldoni cartacei, sembrava destinata a rimanere sulla carta (appunto). Oggi sono oltre 20 milioni i cittadini già presenti su ANPR e quasi 15 milioni sono in fase di presubentro; secondo le previsioni, entro la fine del 2019 la popolazione subentrata sarà di oltre 45 milioni.
Nei giorni scorsi abbiamo firmato un accordo che lega il Team Digitale al Ministero dell’Interno per il secondo anno consecutivo e consolida una collaborazione molto proficua che ci consentirà di completare il lavoro che svolgiamo dalla fine del 2017 per la diffusione di ANPR. L’accordo, preliminare al contratto tra Ministero e Sogei:
- sottolinea ancora una volta l’importanza strategica di ANPR, che noi riteniamo un elemento essenziale del sistema operativo del Paese;
- ci affida l’incarico di program officer del progetto fino a settembre 2019, al fine di operare per la definitiva diffusione della piattaforma.
Crescita in doppia cifra: tutti i numeri di ANPR
Quando alla fine del 2017 ci siamo avvicinati la prima volta al progetto ANPR, nonostante l’anagrafe unica fosse prevista dall’articolo 62 del Codice per l’amministrazione digitale, solo un Comune aveva effettuato il subentro. Dopo meno di dodici mesi, a settembre del 2018 i Comuni che facevano parte di ANPR erano circa 500. Il 15 novembre dello stesso anno abbiamo festeggiato i primi 1000 Comuni.
Oggi sono 20 milioni e 55 mila i cittadini italiani che fanno parte di ANPR, residenti in 1.765 Comuni. A questi si aggiungono altri 14 milioni e 816 mila cittadini che risiedono in ulteriori 2.213 Comuni già in fase di presubentro. Secondo questo trend di crescita, le previsioni indicano che entro la fine del 2019 saranno oltre 45 milioni i cittadini in ANPR.
Questi risultati sono il frutto di un lavoro svolto nell’arco dell’ultimo anno, grazie all’utilizzo di strumenti di lavoro messi in campo dal Team Digitale tra la fine del 2017 e l’inizio del 2018, come:
- la creazione di canali diretti di contatto con i Comuni, per fornire assistenza in tutte le fasi di subentro;
- la pubblicazione di tutta la documentazione tecnica legata ad ANPR;
- la creazione di una newsletter, con cui abbiamo raccontato alle amministrazioni tutti i vantaggi e le opportunità legate all’ingresso in un’anagrafe unica nazionale;
- il lavoro con la community di sviluppatori Developers Italia, che ha permesso di rendere sempre più efficiente il lato tecnologico e l’integrazione della piattaforma;
- la pubblicazione di una dashboard che permette a tutti di vedere in tempo reale lo stato di avanzamento del progetto.
Questi strumenti ci hanno permesso di facilitare l’integrazione delle anagrafi dei singoli Comuni con ANPR e di facilitare il passaggio di ciascuno. Oggi, grazie alla collaborazione di Sogei, ogni Comune che avvia il processo di subentro (che può durare anche poche settimane) è accompagnato da un percorso di monitoraggio e assistenza tecnica personalizzato.
Verso un Paese dove l’anagrafe è nazionale
I cittadini dei Comuni subentrati in ANPR hanno dei vantaggi già oggi. Gli abitanti di città come Milano, Torino, Perugia o Catania, per citare alcuni esempi, possono:
- richiedere certificati anagrafici da qualsiasi Comune in ANPR;
- ottenere un cambio di residenza immediato, in un clic, anche da un Comune a un altro;
- godere di una procedura facilitata per ottenere la Carta d’identità elettronica (CIE).
Ma i veri vantaggi legati ad ANPR devono ancora venire. Con la definitiva diffusione di ANPR sta iniziando il periodo più interessante per lo sviluppo dei servizi pubblici digitali che ne sfruttano le potenzialità.
Nel recente accordo con il Ministero abbiamo previsto un sistema semplificato per tutte le Pubbliche Amministrazioni centrali e locali che vogliono interfacciarsi con ANPR. Grazie a questo, enti come Inps, Agenzia delle Entrate Riscossione, Motorizzazione civile, Istat, possono integrare rapidamente le proprie tecnologie con ANPR, per evitare al cittadino il continuo invio di certificati, moduli, pratiche burocratiche.
Grazie a un’integrazione già disponibile, ad esempio, dopo un cambio di residenza la Motorizzazione potrà spedire automaticamente l’adesivo con il nuovo indirizzo da applicare sul libretto di circolazione, risparmiando costi e preoccupazioni al cittadino. Lo stesso vale per l’Agenzia delle Entrate, che potrà gestire autonomamente l’invio del codice fiscale ai nuovi nati, lasciando ai genitori la libertà di godersi il momento felice, lontano dalla burocrazia.
La diffusione nazionale di ANPR permetterà anche lo sviluppo e la crescita di servizi digitali innovativi, come il Progetto IO, l’app dei servizi pubblici su cui sta lavorando il Team Digitale.
Infine stiamo lavorando già oggi, in collaborazione con l’Agenzia per l’Italia digitale (Agid), alla prospettiva di integrare ANPR anche con i registri di stato civile dei Comuni, facendo transitare su questa piattaforma i relativi certificati (atti di nascita, certificati di matrimonio, stato di famiglia, ecc.).
#ChiediAlTuoComune
Fino a poco tempo fa i Comuni che entravano in ANPR erano considerati pionieri, poi amministrazioni virtuose. Oggi il subentro in ANPR non può più essere considerata un’operazione di nicchia ma è un passaggio dovuto (per legge, art. 62 del Codice dell’amministrazione digitale) ed essenziale per un Comune che vuole stare al passo con i tempi dal punto di vista tecnologico.
Non ci sono più alibi per rimandare il subentro in ANPR, almeno per cinque buoni motivi:
- Tutti i fornitori di sistemi informatici delle anagrafi italiane hanno gestito almeno un subentro in ANPR. Questo significa che tutti i Comuni hanno a disposizione competenze e requisiti tecnici pronti per fare il passaggio in breve tempo.
- Nelle scorse settimane è stato confermato il contributo a fondo perduto per tutti i Comuni che inizieranno la procedura di subentro entro il 2019.
- Dal 2019 sono disponibili anche dei finanziamenti previsti da Cassa depositi e prestiti per supportare attività delle Pubbliche Amministrazioni legate al piano triennale (tra cui il subentro in ANPR).
- Stiamo avviando dei percorsi di formazione sul territorio, con il supporto di alcune prefetture, per facilitare ulteriormente il subentro in ANPR dei Comuni rimasti indietro.
- Il subentro in ANPR è una delle attività dei Comuni che dal prossimo anno saranno monitorate dalla Corte dei Conti, per effetto del Protocollo d’intesa per la promozione e la verifica della trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione, firmato a dicembre 2018 con il Team Digitale.
Sul sito di ANPR puoi verificare lo stato di subentro del tuo Comune scrivendone semplicemente il nome. Se non è ancora in fase di subentro o di presubentro, fai sentire la tua voce: #ChiediAlTuoComune di entrare nell’anagrafe unica nazionale.
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